Patologie

PIEDE



Chirurgia percutanea

La chirurgia percutanea nasce in America negli anni ’90 grazie a Stephan Isham, fondatore dell’Academy of Ambulatory Foot and Ankle Surgey. Tale metodica si diffonde poi in Europa, arricchendosi del contributo dello spagnolo Mariano De Prado. Successivamente si diffonde in Italia e Fabio Zanchini, Ottorino Catani e Fabrizio Sergio sono tra i primi che la utilizzano mettendo a disposizione della Comunità Scientifica la loro esperienza, attraverso pubblicazioni su riviste Scientifiche Internazionali e partecipazione a Congressi Internazionali.

Il Prof. Zanchini, presso il I° Policlinico di Napoli utilizzana le più aggiornate tecniche chirurgiche, da quelle tradizionali e mini invasive, all’ultima novità che è la tecnica percutanea, riservata a numerose patologie scheletriche e deformità dell’avampiede e del retropiede.

Tecninca percutanea mininvasiva Tecninca percutanea mininvasiva Tecninca percutanea mininvasiva Tecninca percutanea mininvasiva


Che cos’è la tecnica percutanea e quali sono i vantaggi?

La  tecnica percutanea consiste nel trattamento delle deformità scheletriche mediante l’utilizzo di piccole frese, del tutto similari a quelle utilizzate in campo odontoiatrico, per il modellamento e per la sezione (taglio) delle ossa.
Tali strumenti sono inseriti attraverso piccoli fori praticati sulla cute, eliminando così ogni tipo di incisione chirurgica e riducendo al minimo le complicanze post operatorie.

Oltre alla maggior parte delle patologie dell’avampiede, possono essere trattate anche alcune patologie del retropiede come lo sperone calcaneare, il calcagno di Haglund ed osteotomie del calcagno per la correzione del piede piatto doloroso dell’adulto.

Le correzioni ossee e dei tessuti molli avvengono con strumentario dedicato attraverso mini-incisioni .

Tecninca percutanea mininvasiva Tecninca percutanea mininvasiva

Questo strumentario è molto ridotto e semplice: microlame per le incisioni della cute e le eventuali sezioni di tendini e di capsule articolari, spatoline con la funzione di creare una camera di lavoro sicura nella quale introdurre e far agire i piccoli strumenti chirurgici, raspette per asportare i detriti e il materiale osseo che si forma con la funzione abrasiva delle frese, frese motorizzate con funzione abrasiva sulle prominenze ossee e funzione di taglio per riorientare e correggere le deformità ossee.

Attraverso l’incisione cutanea, è possibile eseguire gesti chirurgici precisi che possono riguardare sia le parti molli che le parti ossee.

Questi gesti chirurgici si eseguono sotto controllo di immagini radioscopiche generate da un apparecchio di brillanza.

Gli interventi si eseguono sempre in anestesia loco-regionale, ovvero mediante piccole dosi di anestetico locale alla caviglia ed al piede;
la durata media di un intervento è compresa tra i dieci e i venti minuti e le vie di accesso sono talmente piccole che spesso, erroneamente, i pazienti hanno la sensazione di essere stati operati con un laser. L’intervento chirurgico è solitamente eseguito in regime day-surgery ed il paziente viene dimesso deambulando già poche ore dopo l’intervento con un’idonea calzatura a suola piatta e rigida.

Il piede viene fasciato con un bendaggio funzionale che è fondamentale per il raggiungimento del risultato.
Infatti il mantenimento della correzione, ottenuta durante l’intervento chirurgico, non sarà affidata a mezzi di sintesi metallici, ma proprio al bendaggio che il paziente dovrà portare per circa un mese dopo l’intervento.
l dolore post operatorio è di solito ridotto a una sensazione di fastidio ed è facilmente controllabile con i comuni analgesici.  

Tecninca percutanea mininvasiva

Un altro vantaggio di questa tecnica, oltre alla mini-invasività, è l’assenza di pneumoischemia: al contrario della chirurgia aperta non viene usato il laccio pneumoischemico alla coscia o alla gamba per evitare l’afflusso di sangue nel campo operatorio.

Non usando il laccio è possibile evitare tutte le complicanze ad esso connesse ed è anche possibile sottoporre all’intervento pazienti con deficit vascolari periferici riducendo i rischi di complicanze vascolari.

L’insieme dei succitati vantaggi rende la tecnica percutanea particolarmente efficace. L’ampia casistica permette di affermare che questa tecnica chirurgica nelle giuste indicazioni riduce notevolmente le complicanze post-operatorie, accelera il recupero post-operatorio ed è una chirurgia esteticamente insuperabile.

Questo ha permesso di allargare il campo di applicazione della chirurgia percutanea utilizzando questa metodica in un numero sempre maggiore di pazienti affetti da deformità anche severe.



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